
Lo dico spesso: sono una persona molto fortunata, ho tanti amici.
Non è una cosa scontata.
Ho passato 4 giorni molto belli, ci siamo tanto divertiti e ci siamo fatti tante risate in 3 diverse lingue.
Brema è, tra le città della Germania che ho visitato fino ad ora, la più bella in assoluto.
Anche molto più bella di Augsburg.
Architettonicamente parlando ricorda Londra: casette basse, di tre piani al massimo, con bovindi, porticine, e piccolo giardinetto d’avanti.
Il sole in questo periodo, c’è fino alle 22, e i supermencati sono aperti minimo fino alle 21.59, se non fino alle 0.00.
Di contro, abbiamo trovato un vento tremendo, ed un tempo meteorologico che ai più può non piacere ( non a me comunque): 5 minuti di pioggia torrenziale, 5 minuti di vento fortissimo, 5 minuti di sole e poi ad libitum…
Sono stati due giorni così, un giorno con sole ma tantissimissimo vento( al mar del Nord) e solo l’ultima mezza giornata il tempo è stato clemente, tanto sole.
Le persone sono molto molto molto gentili.
Veramente tutte disponibili.
Quando parlavamo in tedesco con gli autoctoni, nessuno ha mai richiesto due volte di ripetere… e non per qualche nostra improvvisa capacità linguistica, solo perchè, se anche non pronunciando bene, c’era dall’altra parte la predisposizione ad accettare il nostro “improbabile” tedesco.
Oltre a questa predisposizione positiva allo straniero che parla la lingua, abbiamo riscontrato una grandissima gentilezza vera e propria nelle persone che abbiamo incontrato.
Faccio tre esempi esplicativi.
Una mattina abbiamo fatto colazione in albergo, colazione continentale, ma una di noi ( non io che d’avanti al buffet mi mangerei anche le posate!!!) voleva prendere solo un caffè ed un cornetto, premettendo che non avrebbe potuto, gli l’hanno concesso, per poi alla fine, al pagamento, gli l’hanno anche regalato, senza dovere pagare nulla.
Un’altra volta, prendendo il un panino con la salsiccetta tedesca da un chiosco in mezzo alla strada, chiedendo un altro panino, ce ne sono stati offerti addirittura due senza farceli pagare.
Terzo. Stavamo da Starbucks alla stazione ferroviaria di Brema.
Chiedo, prima di entrare,al cameriere se posso pagare con il bancomat, lui mi risponde positivamente. Prendiamo posto e poi vado a prendere le ordinazini.
Chiedo due Chai latte ed un espresso… la cassa pochi secondi prima impazzisce: si apre solo con la chiave ed saltata la connessione per la carta di credito. Io ordino e mi dicono che si è impallato tutto, io gli dico che non ho i soldi cash e loro mi dicono che posso prendere ugualmente l’ordinazione!
Ora ditemi: non sono cose che ti fanno pensare che le persone di lì siano molto ben di sposte nei confronti degli altri?
Vi posso dire che alla luce di quello che ho visto in questi 4 giorni, quello che mi dicevano di qui ( che i bavaresi non sono molto ben disposti verso gli altri, tedeschio o non tedeschi ) ora mi pare chiaro.
Ora vi metto qualche foto.
Purtroppo per voi sono solo le mie!
Tutti le condivideremo in dropbox in questi giorni, se ne trovo altre carine ve le metterò più avanti.
PS:il mar del Nord è marrone!
Brema:































Bremerhaven:



In treno a Dorum:


Cuxhaven (Bassa Sassonia):






Brema Bürgerpark:


















La storia delle mie galoscine:
Sono partita da Augsburg con le mie adorate e fidate ( e tanto odiate dal Consorte) converse senza lacci.
Ha piovuto così tanto ma così tanto che mi è entrata l’acqua da tutti i lati, sopra e sotto, e mi si sono scollate.
Per fortuna la domenia i negozi in stazione erano aperti ed io mi sono comprata queste.
Non sono forse meravigliose?
Ed ora anche io sono diventata veramente tedesca!
PS: il Consorte si è dovuto comprare un giacchetto nuovo per contrastare il freddo, vento, pioggia di cui non avevamo proprio capito, leggendo il meteo, la portanza!



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